I tradizionalisti vogliono sabotare la festa di Villa Camera con l'Imam

CAMPLI – I blog ultracattolici provano a guastare la Festa del Cristo Liberatore di Villa Camera, la celebrazione con 500 anni di storia iniziata domenica scorsa a Campli che si concluderà con un’indulgenza plenaria concessa da una bolla di papa Francesco attraverso la lettura del vescovo Lorenzo Leuzzi. Nel mirino dei ‘tradizionalisti’ è finita la presenza in programma di un intervento dell’imam della consistente comunità islamica locale, il conosciutissimo Mustafà Baztami, che domani sera terrà una conferenza dedicata alla figura di Gesù nel Corano all’insegna del dialogo interreligioso. Secondo le espressioni del tradizionalismo cattolico oltranzista, la presenza dell’imam sarebbe “un gravissimo atto contro la fede cristiana” e “un abominevole atto contro la fede e contro la sacralità della chiesa”. Tanto che i fedeli di Villa Camera, a detta dei due blog, si sarebbero ribellati e nella parrocchia regnerebbe il caos. Le argomentazioni dei due blog ultracattolici sono state riprese ieri in un articolo on line del quotidiano “il Giornale” a firma di Giuseppe Aloisi, che purtroppo riporta una per una tutte le inesattezze ed alcune circostanze che in verità non corrispondono affatto alla realtà della festa di Villa Camera. Tra le iniziative dei festeggiamenti – scrive il Giornale – “spicca un convegno, l’unico previsto all’interno del manifesto riepilogativo, intitolato "Gesù nel Corano". «Una scelta – prosegue l’aticolista – che non è stata accolta con favore da tutti i cattolici. Stando a quanto si legge (sui due blog tradizionalisti linkati, ndr.), per esempio, alcuni fedeli avrebbero già fatto sentire la loro voce contrariata. Tanto che alla fine nessuno avrebbe promosso la conferenza con convinzione. Lo stesso vescovo Lorenzo Leuzzi, secondo quanto ipotizzato dal blog, potrebbe essere stato "colto di sopresa” (e che invece è promotore della iniziativa, ndr.)». Questa la ricostruzione del Giornale milanese, che pubblica il manifesto delle celebrazioni della parrocchia ma che tra vespri, messe, conferenze e processione, dimentica l’intervento-conferenza dello storico Roberto Ricci per contestualizzare la sentitissima festa. Il quotidiano, con qualche confusione, cita il predecessore di Leuzzi, il vescovo Michele Seccia (citandolo ancora come vescovo di Teramo e Atri, ndr.) e la sua visita nel centro culturale islamico di Villa Camera, ribattezzato “moschea”, una delle tante iniziative di dialogo interreligioso promosse dal presule, anche con lo stesso imam Baztami, avviate dal 2011. Il Giornale riprende la tesi dei tradizionalisti: «Pare, anzitutto, che per via della conferenza in programma, non verrà celebrata l’eucarestia. Un fatto che alcuni ritiengono essere "grave"». In realtà per domani alle 19,30 non era prevista alcuna messa in parrocchia. La messa sarà celebrata ma nella mattinata a Cesenà. L’articolo prosegue: «Qualcuno è arrivato a dichiarare che questa manifestazione "è un gravissimo atto contro la fede cristiana", dato che "gli islamici infatti non riconoscono nostro signore Gesù Cristo nella sua natura divina ma lo considerano solo come un semplice profeta". I tradizionalisti, insomma, sembrano avere le idee chiare. "Un tempo – hanno concluso (i tradizionalisti) – in occasione degli eventi giubilari si invitavano i predicatori per ‘per accendere nei cuori umani la fede cristiana. Ora si invitano gli imam …". La vicenda potrebbe continuare a far discutere». Soprattutto, aggiungiamo noi, se a parlare sui media milanesi sono i blog tradizionalisti e non i fedeli di Villa Camera, attaccatissimi alla loto festa e al taglio che ha voluto dare don Giovanni Giorgio nella preparazione del programma del 500° anniversario. Con un approfondimento storico e culturale che in due iniziative collaterali, va al di là della fede e della tradizione popolare. La festa del Cristo Liberatore, infatti, celebra anche la tradizione dei “santarellari” i cinquecenteschi commercianti di santini che da Villa Camera partivano alla volta della città santa di Gerusalemme, sotto il dominio islamico, per i loro commerci con i fedeli cristiani provenienti da tutto il mondo. E per lo più tollerati dall’Islam, visto che hanno prosperato a tal punto da essersi trasformati nel corso dei secoli in dinastie di antiquari, artisti e gestori di pinacoteche. Da qui la decisione del comitato organizzatore d’inserire nella festa un momento di diaologo aperto con la locale comunità islamica moderna: una delle più frequentate della provincia, apertissima alla convivenza delle differenti religioni.